Centro antiviolenza TINA
Centro antiviolenza TINA
5 dicembre 2022 Nessun commento su Centro antiviolenza TINAIl Rotary ha deciso di devolvere la cifra di 6000€ al centro Tina dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico.
Dal 2018, l’Istat conduce annualmente un’indagine “sulle prestazioni e i servizi offerti” dai centri antiviolenza e dalle case rifugio, interrogando gli addetti delle 302 strutture sul territorio nazionale.
Secondo l’ultima rilevazione, le donne che vi si sono rivolte sono 49.394, in aumento del 13,6% rispetto all’anno precedente. Tra queste donne, il 18% è straniera e il 63% ha figli – nel 67,7% dei casi minorenni.
Quando le donne – ma a volte anche gli uomini – hanno bisogno di aiuto concreto per sfuggire alla violenza su più livelli, si rivolgono ai centri antiviolenza. Si tratta di organizzazioni senza scopo di lucro che hanno un primo approccio con le donne vittime o potenzialmente vittime di violenza – che sia fisica, psicologica o economica poco importa – e che le guidano in un percorso di liberazione dalla violenza e, naturalmente, dalla paura (anche se quest’ultimo percorso è lunghissimo e accidentato). Perché a volte il primo e più difficile passo è proprio chiedere aiuto. Ci si sente molto sole in queste situazioni, soprattutto perché quasi sempre il carnefice tende a isolare la vittima e vive in casa con lei.
La pandemia, la quarantena e l’isolamento forzato hanno peggiorato questa situazione, in molti casi rinchiudendo in casa con il proprio carnefice le vittime e diminuendo drasticamente le possibilità di chiedere aiuto.Ad aumentare sono state soprattutto le chiamate delle giovanissime sotto i 24 anni e delle donne sopra i 55. E la violenza ha avuto origine da situazioni legate alla pandemia (es. la convivenza forzata, la perdita del lavoro da parte dell’autore della violenza o della donna).
I centri antiviolenza sono strutture quindi in cui delle persone prestano aiuto volontariamente per contrastare la violenza.